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Iran: arrivato nuovo ambasciatore saudita

Martedì 5 settembre è arrivato a Teheran il nuovo ambasciatore dell’Arabia Saudita in Iran, Abdullah bin Saud Al-Anazi

Il nuovo ambasciatore dell’Arabia Saudita in Iran, Abdullah bin Saud Al-Anazi, è arrivato martedì 5 settembre a Teheran per iniziare la sua missione. Lo ha riferito l’agenzia di stampa saudita “SPA”.

Al suo arrivo nella capitale iraniana, Al-Anazi ha affermato che le direttive della leadership saudita sottolineano l’importanza di rafforzare le relazioni. Per intensificare la comunicazione e gli incontri tra il Regno e l’Iran.

Ha aggiunto che l’Arabia Sudita cerca di spostare le relazioni tra i due paesi vicini verso orizzonti più ampi. Considerando che possiedono componenti economiche, risorse naturali e vantaggi che contribuiscono a migliorare gli aspetti di sviluppo, prosperità, stabilità e sicurezza nella regione e per il beneficio comune di i due paesi e i loro popoli.

L’ambasciatore ha sottolineato che la Visione 2030 del Regno rappresenta una tabella di marcia importante. Riflette tutti gli aspetti della cooperazione su cui è possibile costruire per migliorarla. Secondo una prospettiva strategica che stabilisce i principi di buon vicinato, comprensione, dialogo propositivo e rispetto per rafforzare la fiducia reciproca tra i due paesi.

L’Arabia Saudita e l’Iran hanno concordato a marzo di ristabilire le relazioni diplomatiche. Di riaprire le loro ambasciate dopo anni di tensioni tra i due paesi.

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Libia: ex prigioniero di Mitiga denuncia torture

Un ex detenuto della prigione libica di Mitiga, nei pressi di Tripoli, ha denunciato, tramite un video-appello rivolto alla Corte Africana dei diritti umani e dei popoli, di essere stato sottoposto a torture e sistematici abusi. E’ quanto si apprende dall’account twitter ufficiale del LNA, l’Esercito di Liberazione Nazionale guidato dal generale Haftar, che ha rilanciato il video. Rajab Rahil Abdul-Fadhil Al-Megrahi, questo il nome dell’uomo, ha spiegato nel video di essere stato tenuto prigioniero nell’estate del 2019 a Mitiga, un centro di detenzione sotto il controllo della milizia Rada, un gruppo armato alleato con il Governo di Accordo Nazionale e vicina al ministro degli Interni Fathi Bashagha. Oltre a ricordare le ripetute violenze subite, l’uomo ha affermato di essere stato torturato personalmente dal ministro Fathi Bashagha nel corso di una visita da questi effettuata nella prigione di Mitiga e di aver subito dal lui l’amputazione dell’occhio sinistro. Nella denuncia presentata lo scorso 31 maggio, Al-Megrahi ha chiesto alla Corte di aprire un’indagine per appurare le responsabilità e punire gli autori dei crimini.

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Ghana sospende relazioni diplomatiche col Polisario

Nell’ambito dell’impulso dato da Mohammed VI alla questione del Sahara marocchino

La Repubblica del Ghana ha deciso di sospendere le relazioni diplomatiche con la cosiddetta “SADR” del gruppo del Polisario.

Questa decisione è stata comunicata in un documento ufficiale del Ministero degli Affari Esteri e dell’Integrazione Regionale della Repubblica del Ghana, indirizzato al Ministero degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini che vivono all’Estero del Regno del Marocco.

La Repubblica del Ghana “ha deciso di informare immediatamente, attraverso i canali diplomatici, il Governo del Regno del Marocco, l’Unione Africana e le Nazioni Unite di questa posizione”.

Nello stesso documento ufficiale, la Repubblica del Ghana ha espresso il suo sostegno agli “sforzi in buona fede compiuti dal Regno del Marocco per raggiungere una soluzione accettata da tutte le parti”.

Va ricordato che la Repubblica del Ghana ha riconosciuto la pseudo “SADR” nel 1979.

Grazie all’impulso dato alla questione del Sahara marocchino dal Re Mohammed VI, 46 paesi, di cui 13 africani, hanno interrotto o sospeso le loro relazioni con la pseudo “SADR” dal 2000.

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Emirati: record di crescita per la Reportage Group

Uno degli sviluppatori più affidabili del Paese raggiunge un record di crescita di 5,7 miliardi di AED e si espande a livello globale

Nel corso dell’anno 2024, Reportage Group ha raggiunto un traguardo significativo superando un valore di vendita di 5,7 miliardi di AED (circa 1,6 miliardi di USD). Questo risultato non solo sottolinea le prestazioni eccezionali dell’azienda, ma rappresenta anche un aumento di oltre il 50% del fatturato totale rispetto allo stesso periodo del 2023.
Questo risultato è particolarmente significativo considerando l’impegno incrollabile di Reportage verso una strategia “zero-leverage” e “debt-free”. Ogni progetto viene sviluppato senza fare affidamento su mutui o qualsiasi forma di finanziamento con leva finanziaria, garantendo la resilienza dell’azienda e una stabilità sostenibile a lungo termine nel mercato.

Oltre ai numeri impressionanti, questo successo consolida la posizione di Reportage come leader nel mercato immobiliare degli Emirati Arabi Uniti. Offrendo piani di pagamento flessibili, posizioni privilegiate e design intelligenti per le abitazioni, l’azienda si è guadagnata la fiducia e la lealtà dei suoi clienti, gettando le basi per una crescita continua.

Secondo Andrea Nucera, Amministratore Delegato di Reportage Group, “ci stiamo avvicinando alla chiusura del 2024 con grande felicità. Non solo abbiamo raggiunto tutti i nostri obiettivi prefissati, ma siamo anche riusciti a rafforzare l’organizzazione aziendale per supportare un’ulteriore crescita. Per il 2025, puntiamo a raggiungere un volume di vendite di 7,34 miliardi di AED (2 miliardi di USD), espanderci in due nuovi paesi e lanciare diversi progetti entusiasmanti negli Emirati Arabi Uniti, con un inventario valutato a 20 miliardi di AED (5,45 miliardi di USD).”

Guardando al futuro, Reportage Group è pronta a continuare a plasmare il futuro dello sviluppo immobiliare. I progetti futuri enfatizzeranno design all’avanguardia, iniziative di sostenibilità all’avanguardia e la creazione di spazi che promuovano un profondo senso di comunità. Come leader nel settore immobiliare degli Emirati Arabi Uniti, Reportage sta preparando il terreno per ridefinire la vita urbana, non solo all’interno degli Emirati Arabi Uniti, ma su scala globale. Con ogni nuovo progetto, Reportage non si limita a costruire proprietà, ma plasma il futuro di come le persone vivono, lavorano e prosperano in un mondo in continua evoluzione.

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Marocco: governo illustra revisione Codice di famiglia

Il Ministro della Giustizia del Marocco, Abdellatif Ouahbi, ha presentato, nel corso di un incontro con la stampa a Rabat, le grandi linee di quanto è stato realizzato in termini di revisione del Codice della famiglia.

Questo dopo il completamento del processo di ampie consultazioni supervisionate da parte l’Organismo incaricato della revisione del Codice della Famiglia, e a seguito della formulazione da parte del Consiglio Superiore degli Ulema del proprio parere giuridico su alcune proposte dell’Organismo legate a testi religiosi formali.

Il tutto in applicazione delle Direttive del Re Mohammed VI, impartite nel corso della sessione di lavoro presieduta lunedì dal Sovrano e dedicata alla questione della revisione del Codice della famiglia.

Il Ministro ha ricordato che il monarca ha definito nella sua lettera indirizzata al Capo del Governo la metodologia della riforma, i suoi ambiti e le sue finalità, ha affidato la supervisione del processo collettivo di consultazione e ha ascoltato un organismo di carattere istituzionale con una struttura diversificata, poiché composto da membri del potere esecutivo e giudiziario, dal Consiglio Superiore degli Ulema e da un organismo costituzionale indipendente responsabile dei diritti umani.

Ha inoltre ricordato che le ampie consultazioni e sessioni di ascolto e di ascolto, organizzate dall’Autorità, hanno avuto il sostegno di tutte le componenti della società politica e civile, nonché degli attori scientifici, degli ulama e degli accademici, che hanno mostrato una notevole forza di proposta, attraverso la quale hanno hanno espresso la loro visione della famiglia marocchina, i fondamenti della sua forza e resilienza e la loro preoccupazione di tenere conto degli interessi dei superiori bambini, a consolidare la posizione della donna e ad adoperarsi per stabilire la loro uguaglianza con gli uomini, nel rispetto della Costituzione e nel quadro delle costanti del Regno.

Dopo aver compiuto la sua missione nei tempi previsti, ha proseguito, l’Autorità ha presentato al Re un rapporto sulle sue attività in due volumi, il primo dei quali riguarda “proposte relative al Codice della famiglia” e il secondo riguarda “proposte di carattere generale” non avente alcun collegamento diretto con il testo del Codice, ma da cui dipende l’ottimale attuazione di quest’ultimo. In cifre, l’Autorità ha presentato 139 proposte di modifica riguardanti i sette libri del Codice.

In questa occasione Ouahbi ha voluto sottolineare che il Re, si è congratulato con i membri dell’Autorità incaricata della revisione del Codice della Famiglia per la competenza, l’obiettività e la dedizione che hanno dimostrato nel portare a termine la missione affidata loro, nonché per il contributo all’elaborazione di un progetto di revisione approfondita del Codice della famiglia. Ha aggiunto che il Sovrano ha accolto con favore anche il parere giuridico e la giurisprudenza del Consiglio superiore degli Ulema e il ruolo dell’organismo scientifico incaricato di emettere fatwa nella sua elaborazione.

Ouahbi ha inoltre spiegato che la revisione del Codice della famiglia mira a superare alcune lacune e disfunzioni rilevate durante la sua applicazione giudiziaria, per adattare le sue disposizioni all’evoluzione e alle dinamiche della società marocchina e alle esigenze dello sviluppo sostenibile, nonché alla loro allineamento con l’evoluzione legislativa, in particolare con le convenzioni internazionali ratificate dal Regno.

Di conseguenza, “ci troviamo oggi di fronte ad una revisione sostanziale del Codice della famiglia, rispondente ai principi e alle norme definiti nella Lettera Reale, in conformità con le norme e le linee che essa ha stabilito al fine di elaborare una nuova versione del Codice della famiglia , capace di sostenere il Marocco di oggi e gli sviluppi sociali che sta vivendo, garantendo scrupolosamente che le sue disposizioni possano, allo stesso tempo, consolidare la posizione delle donne e i loro diritti, proteggere la i diritti dei bambini e preservare la dignità umana”, ha affermato.

Tra i punti adottati, infatti, sulla base delle proposte dell’Autorità e del parere giuridico del Consiglio Superiore degli Ulema, il ministro ha citato in particolare quanto segue:

-Primo: la possibilità di trascrivere il fidanzamento e di considerare di regola l’atto di matrimonio come unica prova giustificativa del matrimonio, pur stabilendo i casi eccezionali di ammissibilità dell’azione di ricostituzione.

– Secondo: rivedere procedure e misure relative alle questioni familiari, predisponendo una guida pratica e di riferimento al Codice della famiglia;

– Terzo: facilitare l’accesso alla giustizia familiare, attraverso la creazione di uno “sportello unico” a livello del tribunale della famiglia;

– Quarto: sensibilizzare i futuri coniugi ai diritti e agli obblighi derivanti dal matrimonio, adottando una politica pubblica volta a sostenere tale tematica.

– Quinto: studiare la possibilità di creare un registro nazionale per registrare gli atti di matrimonio e di divorzio.

Ouahbi sostiene che, supervisionando tutte le fasi di questa riforma, il Re, ha avuto cura di circondarla delle virtù della partecipazione e dell’appropriazione, creando un quadro consensuale costruttivo capace di integrare i contributi di tutti, ciascuno dalla propria posizione, al fine di promuovere gli obiettivi di rinnovamento, sviluppo e Ijtihad, come espressi dal Codice della Famiglia dell’epoca del suo sviluppo nel 2004 e la risposta favorevole che ha generato a livello nazionale e internazionale, in grado di sottolineare il carattere distintivo della metodologia di riforma adottata dal Regno e basata sulla costanza, la graduazione, la capitalizzazione, la sezione aurea e la moderazione della sua religione quadro di riferimento, oltre alla capacità degli strumenti dell’Ijtihad creativa di conciliare le finalità della Sharia con gli sviluppi registrati a livello di diritti e libertà.

Pertanto, ha affermato il Ministro, le Alte Istruzioni del Re, indirizzate al Capo del Governo, al Ministro e ai ministri direttamente interessati dal progetto di revisione del Codice della Famiglia, che il comunicato stampa del Gabinetto Reale sul che il soggetto desidera affermare, sottolinea la necessità che questo spirito continui nella fase di elaborazione del progetto di revisione, nella sua discussione e nel suo voto da parte del Parlamento in vista di giungere all’adozione di una nuova versione del Codice che capitalizza i risultati della sua versione precedente, li sostiene e rivede i suoi punti di disfunzione. L’obiettivo comune è quello di raggiungere l’uguaglianza e l’equilibrio familiare e di sancire i principi di giustizia, equità, solidarietà e coesione con il sostegno di tutti e il riconosciuto spirito patriottico, al fine di portare una nuova pietra nel processo di consolidamento dello stato di diritto e la costruzione di una società democratica guidata, con volontà e determinazione, dal Re Mohammed VI, ha concluso.

Conformemente alle Istruzioni Reali, nel corso della sessione di lavoro presieduta dal Re Mohammed VI lunedì al Palazzo Reale di Casablanca e dedicata al tema della revisione del Codice della Famiglia, martedì si è svolto a Rabat un incontro di comunicazione per la presentazione del i principali contenuti delle proposte relative alla revisione del Codice della famiglia.

In questa occasione, il Capo del Governo, Aziz Akhannouch, ha sottolineato che questo incontro di comunicazione con i rappresentanti dei media nazionali e internazionali avviene in applicazione delle Alte Istruzioni del Re Mohammed VI, contenute nel comunicato stampa del Gabinetto Reale pubblicato lunedì, con l’obiettivo di informarli e tenere informata, attraverso di loro, l’opinione pubblica sul contenuto delle principali modifiche proposte per una revisione sostanziale del Codice della famiglia.

Akhannouch ha aggiunto che il Re ha dato le Sue Istruzioni e le Sue lungimiranti indicazioni riguardo ai principi e agli scopi che dovrebbero governare la revisione del Codice della Famiglia, assicurando che le aspettative del Sovrano in questa materia vengano realizzate, nel miglior modo possibile. scadenze possibili, nell’ambito del progetto di revisione, al fine di sottoporlo al Parlamento per adozione.

L’incontro è stato caratterizzato dagli interventi del Ministro della Giustizia, Abdellatif Ouahbi, che ha presentato le grandi linee dei risultati ottenuti in termini di revisione del Codice della Famiglia, nonché del Ministro degli Habous e degli Affari Islamici, Ahmed Toufiq, e del Ministro della Solidarietà, integrazione sociale e famiglia, Naima Ben Yahia.

L’incontro si è svolto alla presenza del presidente della Camera dei rappresentanti, Rachid Talbi Alami, del presidente della Camera dei consiglieri, Mohamed Ould Errachid, del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Mohamed Abdennabaoui, e del procuratore generale di King presso la Corte di Cassazione, il presidente della Procura, El Hassan Daki.

L’evento è stato caratterizzato anche dalla presenza del Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini residenti all’estero, Nasser Bourita, e del Segretario Generale del Governo, Mohamed Hajoui.

All’incontro di comunicazione hanno preso parte anche la Presidente del Consiglio Nazionale dei Diritti Umani, Amina Bouayach, il Segretario Generale del Consiglio Superiore degli Ulema, Saïd Chabar, diversi membri dell’Autorità incaricata della revisione del Codice della Famiglia, presidenti delle Leggi Costituzionali istituzioni e altre personalità.

Nel corso della sessione di lavoro presieduta lunedì al Palazzo Reale di Casablanca dal Re Mohammed VI, il Sovrano ha incaricato il Capo del Governo e i ministri di comunicare con l’opinione pubblica e di tenerla informata sugli ultimi sviluppi di questa revisione.

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Marocco: Codice di famiglia, il re chiede una riflessione

Il re del Marocco, Mohammed VI, ha presieduto oggi al Palazzo Reale di Casablanca, una sessione di lavoro dedicata alla questione della revisione del Codice della famiglia.

Questa sessione avviene dopo che l’Autorità responsabile della revisione del Codice della Famiglia ha presentato, al termine della sua missione entro il tempo assegnato, un rapporto contenente più di 100 proposte di emendamento, e successivamente il monarca ha contattato il Consiglio Superiore degli Ulema in merito ad alcune proposte relative a testi religiosi su cui il Consiglio ha emesso un parere giuridico.

Interviene anche dopo che il Re ha effettuato i necessari arbitrati sulle questioni sulle quali l’Autorità ha emesso più pareri o su quelle la cui revisione ha richiesto il ricorso al parere della Sharia, i cui arbitrati reali hanno dato priorità a scelte che rispondenti ai parametri e alle finalità definiti nella Regia Lettera indirizzata al Capo del Governo, nonché a quelli fissati dalle norme che disciplinano l’azione dell’Autorità, ivi a capo standard di “Non proibire ciò che è permesso, né autorizzare ciò che è proibito”.

Il Codice della Famiglia rientra nell’ambito della volontà Reale che mirava a rafforzare e consolidare il nucleo familiare come fondamento
fondamentale per la società marocchina. Si tratta anche della continuazione della riforma del 2004, che ha segnato un importante punto di svolta nelle questioni relative ai diritti delle donne e alla promozione della loro condizione, e ha evidenziato la singolarità del modello marocchino a livello regionale e internazionale.

Attraverso questo Moudawana 2.0, il Sovrano traccia ancora una volta il cammino, rispondendo alle sfide contemporaneo pur rimanendo fedele ai principi dell’Islam e alle specificità della famiglia marocchina, in
rispetto dei principi di uguaglianza, giustizia e solidarietà.

Questa sessione di lavoro si è svolta alla presenza del premier Aziz Akhannouch, che avrà il compito di presentare al Parlamento il disegno di legge relativo alla revisione del Codice della Famiglia. A questa sessione di lavoro ha partecipato, oltre al Capo del Governo, anche il Ministro della Giustizia, il Ministro degli Habous e degli Affari Islamici nella sua qualità di membro del Consiglio Superiore degli Ulema, incaricato di presentare le conclusioni del parere del Consiglio su determinate proposte
relativo a testi religiosi.

Questa sessione di lavoro rappresenta il culmine del processo di consultazione e di dibattito ampliato che il Re ha voluto adottare sulla questione della revisione del Codice della Famiglia, il cui processo è stato portato avanti in fasi graduali e molteplici di ascolto

La sessione di lavoro ha luogo anche dopo che il Re ha effettuato i necessari arbitrati per mirare al bene della famiglia marocchina, nel rispetto delle norme e delle finalità previste.

Questa sessione di lavoro è stata l’occasione per il Ministro della Giustizia di presentarsi davanti al Re con l’approccio e la metodologia che hanno governato il lavoro dell’Autorità, in particolare nella fase di ascolto e udienza, nonché per le proposte sottoposte al monarca. Da parte sua, il ministro degli Habous e degli Affari islamici ha presentato le conclusioni del parere del Consiglio riguardante alcune questioni relative ai testi religiosi.

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Germania: Arabia Saudita condanna attentato Magdeburgo

E conferma il suo rifiuto della violenza

L’Arabia Saudita ha condannato l’attentato avvenuto ieri sera in un mercatino di Natale della città di Magdeburgo, in Germania, che ha provocato due morti e decine di feriti. Riad ha espresso solidarietà al popolo tedesco e alle famiglie delle vittime.

In una dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri saudita si ribadisce la propria posizione nel respingere la violenza, esprimendo solidarietà e sincere condoglianze alle famiglie delle vittime, al governo e al popolo tedesco, augurando ai feriti una pronta guarigione.

A sua volta la Lega musulmana mondiale (Mwl), ha condannato l’attentato di Magdeburgo. In un comunicato ha ribadito la posizione della Lega che respinge e condanna la violenza e il terrorismo in tutte le sue forme.

La Ong con sede a Mecca, ha espresso la sua solidarietà e condoglianze alle famiglie delle vittime e dei feriti e all’intero popolo tedesco.

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Marocco-Mauritania: Ghazouani ricevuto da Mohammed VI a Casablanca

Il Re del Marocco, Mohammed VI, ha ricevuto oggi al Palazzo Reale di Casablanca, il presidente della Mauritania, Mohamed Ould Cheikh El Ghazouani. Lo riferisce l’agenzia di stampa del Marocco “Map”.

Questo incontro rientra nell’ambito dei forti rapporti di fiducia e di cooperazione che uniscono i due paesi e dei vincoli di sincera fraternità che uniscono i due popoli fratelli.

Durante questo incontro, i due Capi di Stato hanno accolto con favore gli sviluppi positivi che il partenariato marocchino-mauritano sta sperimentando in tutti i settori. Hanno inoltre affermato la loro determinazione a sviluppare progetti strategici per il collegamento tra i due paesi vicini e a coordinare i loro contributi nel quadro delle iniziative reali in Africa, in particolare relative al gasdotto africano-atlantico.

Si è discusso anche dell’Iniziativa volta a promuovere l’accesso degli Stati del Sahel all’Oceano Atlantico. Al suo arrivo al Palazzo Reale, Ghazouani ha passato in rassegna un distaccamento della Guardia Reale che ha reso gli onori prima di essere invitato alla tradizionale cerimonia dell’offerta di latte e datteri.

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Marocco-Francia: liberazione da Burkina Faso dimostra credibilità Rabat

La liberazione dei quattro cittadini francesi detenuti a Ouagadougou, dopo la mediazione del re Mohammed VI, fornisce ancora una volta informazioni sulla forza sorprendente e persuasiva e sull’influenza internazionale del Marocco sotto la guida del suo Sovrano.

E’ questa l’analisi dei media africani dopo che quattro funzionari francesi accusati di spionaggio e detenuti per un anno in Burkina Faso sono stati rilasciati.

Attraverso questa mediazione eminentemente umanitaria, il Marocco gioca nella big league grazie alla credibilità di cui gode il monarca nel concerto delle nazioni e con il Burkina Faso e la Francia. Questa mediazione del Sovrano ricorda l’eccellenza delle relazioni del Regno del Marocco con la Francia e il popolo francese.

Questo atto illustra l’eccellenza delle relazioni che legano Mohammed VI al Presidente del Burkina Faso e le buone relazioni di lunga data che uniscono il Regno del Marocco e la Repubblica del Burkina Faso.

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Marocco: Cile sostiene piano autonomia Sahara

Il Ministro delle Relazioni Estere della Repubblica del Cile, Alberto Van Klaveren Stork, ha confermato “Il costante sostegno del Cile al processo guidato dalle Nazioni Unite in vista di un accordo giusto, pragmatico, duraturo, realistico, realizzabile, definitivo e reciprocamente accettabile per la questione del Sahara Occidentale, nel quadro dell’iniziativa presentata dal Marocco alle Nazioni Unite nell’aprile 2007. Lo riporta l’agenzia di stampa marocchina “Map”.
Nella Dichiarazione congiunta che sancisce l’incontro a Rabat tra il Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini all’Estero, Nasser Bourita, e il suo omologo cileno, il Cile sottolinea inoltre “la centralità delle Nazioni Unite nel processo politico e riafferma il suo sostegno all’Unione Risoluzione 2.756 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni, del 31 ottobre 2024”, e “valorizza gli sforzi seri e credibili messi in atto dal Regno del Marocco portare avanti il ​​processo verso una soluzione politica.
 Van Klaveren Stork sta effettuando una visita di lavoro in Marocco, durante la quale prenderà parte anche al “Congresso del futuro”, organizzato presso il Parlamento marocchino il 17 e 18 dicembre, in collaborazione con la “Fondation des Rencontres du Futur” , la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica del Cile.

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Burkina Faso: liberati 4 francesi per mediazione Marocco

Quattro funzionari francesi accusati di spionaggio e detenuti per un anno in Burkina Faso sono stati rilasciati. Lo ha annunciato l’agenzia di stampa del Marocco “Map” citando fonti della Direzione generale dell’intelligence estera francese (DGSE).

Queste fonti hanno confermato le informazioni della stampa marocchina per le quali il presidente Emmanuel Macron ha parlato ieri, al telefono con il Re del Marocco Mohammed VI, per ringraziarlo calorosamente per “il successo della mediazione che ha reso possibile la liberazione dei nostri quattro connazionali trattenuti da un anno in Burkina Faso”, ha reso noto l’Eliseo.
 
Dopo la mediazione di Mohammed VI, Ibrahim Traore, Presidente della Repubblica del Burkina Faso, ha risposto favorevolmente alla sua richiesta di liberazione di quattro cittadini francesi, trattenuti a Ouagadougou dal mese di Dicembre 2023. Lo spiega in una nota  il Ministero degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e Marocchini residenti all’estero.

Questo atto umanitario è stato reso possibile grazie agli ottimi rapporti tra il Re e il Presidente Traoré e ai buoni rapporti che uniscono da lungo tempo il Regno del Marocco e la Repubblica del Burkina Faso oltre a quelli con la Francia, precisa il ministero in a comunicato stampa.

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Siria: trovati 30 miliziani del Polisario tra le forze del passato regime

I recenti sviluppi in Siria hanno rivelato la cattura di circa 30 militanti del Fronte Polisario da parte delle forze di opposizione siriane ad Aleppo, evidenziando le crescenti preoccupazioni circa l’influenza crescente dell’Iran nel Nord Africa e il suo ruolo nell’addestramento di gruppi separatisti.

Secondo fonti di sicurezza che hanno parlato con diversi organi di informazione, i militanti sono stati arrestati quattro giorni fa ad Aleppo dopo essere stati abbandonati dalle forze del regime di Al-Assad durante i recenti scontri.

L’ex deputato iracheno Omar Abdul Sattar è stato il primo a richiamare l’attenzione sull’incidente, affermando che i militanti sono stati trovati in un campo nella zona rurale di Aleppo dopo essere stati trasportati lì dall’Algeria con il supporto iraniano.

“Erano sotto la supervisione del consigliere militare iraniano Borhashmi, che è stato ucciso, e stavano ricevendo addestramento militare prima del loro ritorno pianificato a Tindouf per usare queste esperienze nelle operazioni contro i territori marocchini”, ha osservato.

“Dopo aver completato un addestramento speciale sotto i consiglieri militari iraniani nei campi di Tindouf, sono entrati in Siria diversi mesi fa usando passaporti algerini”, ha detto una fonte di sicurezza marocchina a un sito web di notizie locali. Secondo quanto riferito, la loro missione consisteva nel sostenere il regime di Bashar Al-Assad contro potenziali offensive dell’opposizione.