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Sahara: Moldavia sostiene piano autonomia Marocco

Lo considera “la base più seria e credibile per la risoluzione della controversia” sul Sahara marocchino

La Moldavia ha espresso a Chisinau il suo sostegno al piano di autonomia presentato dal Marocco per risolvere definitivamente la controversia regionale sul suo Sahara, considerandolo “la base più seria e credibile” per la risoluzione di tale controversia.

Tale sostegno è stato espresso in una dichiarazione congiunta adottata in seguito ai colloqui tra il ministro degli Affari esteri della Repubblica di Moldova, Mihai Popșoi, e il ministro degli Affari esteri, della Cooperazione africana e dei marocchini all’estero, Nasser Bourita, in visita di lavoro a Chisinau.

Anche la Repubblica di Moldavia ha espresso il suo “pieno sostegno agli sforzi sinceri” compiuti dal Marocco per risolvere la questione del Sahara marocchino.

In questa occasione, il capo della diplomazia moldava ha ribadito il sostegno del suo Paese al processo guidato dalle Nazioni Unite, al fine di trovare una soluzione politica giusta, pragmatica, duratura e reciprocamente accettabile per le parti.

I due ministri hanno inoltre concordato sull’esclusività dell’ONU nel processo politico e hanno ribadito il loro sostegno alla risoluzione 2756 (2024) del Consiglio di sicurezza, che sottolinea il ruolo e la responsabilità delle parti nel ricercare un accordo realistico, pragmatico e duraturo e una soluzione politica basata sul compromesso.

Anche il Regno del Marocco e la Repubblica di Moldavia hanno affermato il loro sostegno all’inviato personale del Segretario generale delle Nazioni Unite e ai suoi sforzi per far progredire il processo politico sulla base delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dei principi e degli obiettivi della Carta delle Nazioni Unite.

Hanno inoltre ribadito il loro sostegno alla MINURSO, si legge nella Dichiarazione congiunta.

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Marocco: Estonia elogia leadership Mohammed VI per pace e stabilità

L’Estonia ha elogiato la leadership del Re Mohammed VI e il ruolo attivo di Il Marocco come polo di pace, stabilità e sviluppo nella regione. intervenendo in una conferenza stampa dopo i suoi colloqui a Tallinn con il Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini all’Estero, Nasser Bourita, il ministro degli Esteri estone Margus Tsahkna, ha sottolineato l’interesse e la particolare importanza che il suo Paese attribuisce al rafforzamento delle relazioni con il Marocco. Lodando l’eccellenza di queste relazioni, il capo della diplomazia estone ha ribadito la volontà condivisa per rafforzare ulteriormente la partnership tra il suo paese e il Marocco in tutti gli ambiti di interesse comune. In questa occasione, Tsahkna ha ricordato l’importanza della Dichiarazione congiunta, firmata a Rabat il 21 ottobre 2024, considerando che questa Dichiarazione rappresenta una tabella di marcia importante per rafforzare e diversificare il partenariato tra i due Paesi.

In questa dichiarazione, l’Estonia ha accolto con favore la stabilità e le ambiziose riforme del Marocco svolto sotto la guida del Re Mohammed VI, che ha posizionato il Regno come partner essenziale e credibile per l’Unione europea e per la regione. L’Estonia ha inoltre elogiato gli sforzi compiuti sotto la guida del Re Mohammed VI a favore della pace, della stabilità e dello sviluppo economico in Africa. Ha accolto con favore l’importanza delle iniziative avviate, sotto l’impulso del Sovrano, in favore dell’Africa, in particolare la “Iniziativa reale volta a facilitare l’accesso dei paesi del Sahel” verso l’Oceano Atlantico”, il “Processo degli Stati dell’Africa Atlantica” e il progetto “Gasdotto Marocco-Nigeria”. L’incontro a Tallinn tra Bourita e Tsahkna illustra la volontà comune del Marocco e l’Estonia che rafforzerà i legami tra i due Paesi. Dimostra anche la determinazione dei due paesi per promuovere il dialogo politico e il partenariato economico, nonché il coordinamento su questioni di interesse comune a livello bilaterale, regionale e internazionale.

L’Estonia ha poi ribadito il suo sostegno al piano di autonomia presentato dal Marocco nell’aprile 2007 per risolvere la questione del Sahara marocchino, definendo il piano “una base valida, seria e credibile per una soluzione concordata tra le parti” e “incoraggiando altri governi ad aderire a questa posizione”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri estone Margus Tsahkna in una conferenza stampa tenutasi a Tallinn al termine dei colloqui con il ministro degli Esteri, della Cooperazione africana e dei marocchini all’estero Nasser Bourita, in visita in Estonia. È la prima volta che un ministro degli Esteri marocchino visita il Paese. Questo sostegno al piano di autonomia si inscrive nel contesto della dinamica internazionale creata sotto la guida del Re Mohammed VI a sostegno della sovranità del Marocco sul suo Sahara e del piano di autonomia. L’Estonia è quindi in linea con lo spirito dell’ultima risoluzione 2756 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che accoglie con favore lo slancio creato e sollecita che venga sfruttato a proprio vantaggio.

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Marocco: Francia ribadisce posizione di sostegno a sovranità sul Sahara

In un comunicato stampa pubblicato oggi dal Quai d’Orsay, in seguito all’incontro tra il Ministro per l’Europa e gli Affari Esteri della Repubblica Francese, Jean-Noël Barrot e il ministro degli Affari esteri, Cooperazione africana e marocchini residenti all’estero, Nasser Bourita, La Francia ha ribadito la sua posizione inamovibile sulla questione del Sahara marocchino. Il comunicato stampa del Quai d’Orsay ribadisce, infatti, la posizione espressa dal Presidente Emmanuel Macron al Re Mohammed VI, nella sua lettera del 30 luglio 2024, sottolineando che “per la Francia, il presente e il futuro del Sahara occidentale è far parte della sovranità marocchina”, ricordando “l’intangibilità della posizione della Francia” e il suo impegno ad “agire in linea con questa posizione a livello nazionale e internazionale”. Inoltre, il Ministro francese per l’Europa e gli Affari Esteri ha ribadito “un chiaro e costante sostegno al piano di autonomia sotto la sovranità marocchina”, come “l’unico quadro entro il quale questa questione deve essere risolta”, sottolineando che questa sia “l’unica base” per giungere ad una soluzione politica, come si legge nel comunicato stampa. Prendendo atto del “sempre più ampio consenso internazionale” a sostegno dell’iniziativa di autonomia marocchina, Jean-Noël Barrot ha sottolineato che la Francia intende svolgere appieno il suo ruolo. Inoltre, la Francia ribadisce il suo impegno “a sostenere l’importante sforzo del Marocco a favore dello sviluppo economico e sociale” nelle province meridionali del Regno, ricordando le varie misure adottate in tal senso e dimostrando la volontà di proseguire in questa dinamica, conclude il comunicato stampa.

Il futuro del Sahara Occidentale, che da decenni è una questione controversa tra Algeria e Marocco, rientra “nel quadro della sovranità marocchina”, ha ribadito il ministro degli Esteri francese alla sua controparte marocchina durante un incontro lunedì sera, nel mezzo di una grave crisi tra Parigi e Algeri. Jean-Noël Barrot ha ribadito a Nasser Bourita la “posizione immateriale” della Francia, secondo cui “il presente e il futuro del Sahara Occidentale fanno parte della sovranità marocchina”, si legge in una nota del Ministero degli Affari Esteri rilasciata martedì. “Il sostegno della Francia al piano di autonomia proposto dal Marocco nel 2007, che sta riscuotendo un consenso internazionale sempre più ampio, è chiaro e coerente. Costituisce l’unica base per raggiungere una soluzione politica giusta e duratura”, si legge nella dichiarazione. La questione di questa ex colonia spagnola vede da decenni contrapposti il ​​Marocco, che controlla l’80% del territorio e propone un piano di autonomia sotto la sua sovranità, e il movimento indipendentista saharawi del Fronte Polisario, sostenuto da Algeri, che chiede un referendum sull’autodeterminazione sotto l’egida dell’ONU.

Il pieno sostegno dato dal presidente francese Emmanuel Macron al piano marocchino ha innescato una grave crisi diplomatica tra Parigi e Algeri otto mesi fa, che ha continuato ad aggravarsi da allora, nonostante un tentativo di calmare la situazione a fine marzo e la visita del signor Barrot ad Algeri a inizio aprile, dove ha incontrato il presidente Abdelmadjid Tebboune. La tensione è aumentata negli ultimi giorni con la decisione di Algeri di espellere dodici funzionari francesi in risposta all’arresto e alla detenzione in Francia di un funzionario consolare algerino, perseguito insieme ad altri due uomini per associazione a delinquere e terrorismo. Durante l’incontro di lunedì sera, i signori Barrot e Bourita “hanno accolto con favore il dinamismo senza precedenti delle relazioni bilaterali franco-marocchine” e hanno espresso la loro determinazione a rafforzare “l’eccezionale partenariato rafforzato” tra i due Paesi, secondo la dichiarazione.

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Marocco: Bourita in visita di lavoro a Parigi

Il ministro degli Affari esteri, della cooperazione africana e dei marocchini all’estero, Nasser Bourita, si è recato a Parigi per una visita di lavoro in Francia, su invito del ministro per l’Europa e gli Affari esteri della Repubblica francese, Jean-Noël Barrot. Questa visita si inserisce nel quadro dell’attuazione del Partenariato eccezionale rafforzato, istituito dalla Dichiarazione firmata a Rabat il 28 ottobre 2024 dal Re Mohammed VI, e dal Presidente francese, Emmanuel Macron. Il viaggio, spiega l’agenzia di stampa marocchina “Map” é stata l’occasione per fare il punto sull’attuazione di questa Dichiarazione, a tutti i livelli, secondo gli orientamenti dei due Capi di Stato.

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Siria: WSJ, combattenti del Polisario detenuti con i gruppi filo Iran

Sono stati arrestati in Siria elementi del Polisario per la loro partecipazione a reti armate filo-iraniane.

L’inchiesta, basata sulle testimonianze di funzionari regionali ed europei, conferma l’esistenza di un sostegno militare iraniano fornito a questi membri del movimento separatista.

Secondo quanto riportato dal Washington Post, membri armati del Fronte Polisario sono stati arrestati in Siria dalle nuove autorità di sicurezza del Paese, nell’ambito di una massiccia repressione delle milizie legate all’Iran.

Secondo il prestigioso quotidiano americano, questi combattenti, il cui numero non è stato specificato, sarebbero stati integrati negli ultimi anni nelle reti paramilitari sostenute da Teheran.

L’inchiesta, basata sulle testimonianze di funzionari regionali ed europei nonché sui dati di Tadmor e Qousseir, conferma l’esistenza di un sostegno militare iraniano fornito a questi membri del movimento separatista saharawi.

Con base in Algeria, il fronte separatista Polisario ha beneficiato di una supervisione simile a quella offerta ad altre milizie che operano in Libano, Iraq o Siria, sostiene la stessa fonte. Una strategia ben studiata da Teheran, volta a costruire una rete di forze per procura al servizio dei suoi interessi geopolitici in Medio Oriente e oltre.

Nel corso degli anni, l’Iran ha sostenuto un’ampia serie di gruppi di rappresentanza per promuovere i propri interessi. Ad esempio, l’Iran ha
formato da combattenti del Fronte Polisario con sede in Algeria, un gruppo militante che combatte per l’indipendenza del Sahara Occidentale dal Marocco, centinaia dei quali sono ora detenuto dalle nuove forze di sicurezza siriane, afferma un funzionario regionale e un terzo responsabile europeo.

Nel suo articolo intitolato “La Siria cerca di smantellare le ultime reti di contrabbando di armi e denaro legate all’Iran”, il Washington Post sottolinea che il Polisario è ora parte della crescente lista di gruppi identificati come affiliati all’asse filo-iraniano.

Dalla caduta del regime di Bashar al-Assad a dicembre e dall’arrivo al potere del presidente ad interim Ahmad al-Sharaa, la Siria ha condotto una determinata campagna per smantellare le reti illecite create da Teheran: contrabbando di armi, circuiti finanziari poco trasparenti e traffico di droga, in particolare di captagon, una droga apprezzata per finanziare le milizie.

Chiusura dei valichi di frontiera strategici, sequestro degli arsenali, distruzione delle fabbriche di droga: le misure adottate dalle nuove autorità siriane riflettono una chiara volontà di smantellare le strutture della guerra per procura. La zona di confine tra Siria e Libano, un tempo snodo logistico per Hezbollah e altri gruppi alleati con l’Iran, è ora al centro delle operazioni di bonifica.

Il Polisario, anello di una rete transnazionale
L’arresto di membri del Polisario in Siria segna una svolta senza precedenti, alimentando sospetti persistenti sul coinvolgimento del movimento saharawi in una strategia di alleanza militare-logistica transnazionale orchestrata dall’Iran. Mette inoltre in luce la progressiva internazionalizzazione del Polisario, le cui implicazioni vanno ormai ben oltre le questioni del conflitto regionale nel Sahara.

Mentre Damasco cerca di chiudere il capitolo di un conflitto durato più di un decennio, questi arresti servono a ricordare la profondità dell’infiltrazione iraniana nelle strutture di guerra regionali e la partecipazione di gruppi extraregionali, come il Polisario, a questo meccanismo di esportazione del conflitto.

Al-Sharaa respinge la richiesta di Attaf
Secondo quanto riferito, il presidente siriano Ahmed Al-Sharaa ha respinto la richiesta del ministro degli Esteri algerino Ahmed Attaf di inizio febbraio per il rilascio dei membri dell’esercito algerino e delle milizie Polisario catturati da Hay’at Tahrir al-Sham (HTS) mentre combattevano a fianco delle forze del regime di Bashar al-Assad nei pressi di Aleppo.

Secondo quanto riferito, durante l’incontro a Damasco, Al-Sharaa avrebbe informato Attaf che questi detenuti, tra cui un ufficiale di alto rango e circa 500 membri dell’esercito algerino e miliziani separatisti del Polisario, sarebbero stati processati insieme ai restanti elementi del regime di Assad catturati.

Il presidente di transizione siriano avrebbe anche sottolineato che questi detenuti sarebbero stati soggetti agli standard internazionali relativi ai prigionieri di guerra.

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Sahara: Oman sostiene l’integrità territoriale e la sovranità del Marocco

Il Sultanato dell’Oman ha espresso, il suo sostegno all’integrità territoriale e alla sovranità del Regno del Marocco in tutto il suo territorio nazionale, esprimendo la sua profonda considerazione per la saggezza della leadership marocchina impegnata a trovare una soluzione pacifica al servizio della sicurezza e stabilità nella regione del Maghreb. Definendo seria e realistica l’iniziativa di autonomia proposta dal Regno del Marocco, Il Sultanato dell’Oman ha affermato che costituisce la base per la risoluzione della questione del Sahara marocchino. Questa posizione è stata espressa in una dichiarazione congiunta pubblicata al termine dei lavori del VII Commissione mista marocchino-omanita, copresieduta dal Ministro degli Affari Esteri, Cooperazione africana e marocchini residenti all’estero, Nasser Bourita e il suo omologo dell’Oman, Badr Bin Hamad Bin Hamoud Al Busaidi.

Il Sultanato dell’Oman ha anche elogiato gli sforzi continui di Re Mohammed VI, Presidente del Comitato Al-Quds per la difesa della Città Santa e la preservazione del suo status e la sua identità di civiltà. Questo riconoscimento del ruolo fondamentale del Re Mohammed VI, a favore della causa palestinese, compresa la città di Gerusalemme, è stata espressa in una dichiarazione pubblicata congiuntamente in occasione della settima sessione della Commissione mista marocchino-omanita, presieduta congiuntamente, Domenica a Muscat, dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione, Nasser Bourita Africani e marocchini residenti all’estero, e dal signor Badr Bin Hamad Bin Hamoud Al Busaidi, Ministro degli Affari Esteri dell’Oman.

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Marocco: complesso sportivo Mohammed V, un luogo intriso di emozioni e storia

Il complesso sportivo Mohammed V, stadio emblematico della città di Casablanca, è un luogo ricco di emozioni e storia, che ha ospitato importanti competizioni e partite nazionali e internazionali.

Inaugurato ufficialmente il 6 marzo 1955 con il nome di stadio Marcel-Cerdan, in omaggio al celebre pugile campione del mondo franco-marocchino, prima di essere ribattezzato “Stade d’Honneur” un anno dopo, fu chiuso nel 1981, allo scopo di aumentarne la capienza, installare il pannello elettronico e costruire una palestra polisportiva coperta e una piscina olimpionica coperta accanto allo stadio, in vista dei Giochi del Mediterraneo del 1983.

Con il nome di stadio Mohammed V, riaprì ufficialmente i battenti il ​​21 agosto 1983 alla presenza di Sua Maestà Hassan II, in occasione della finale della Coppa del Trono 1982-1983 tra il Raja Club Athletic e il Club Olympique de Casablanca.

Del resto, le partite che le varie nazionali, soprattutto quella maggiore, giocano in questo tempio del calcio hanno un carattere e un sapore del tutto particolari.

Per questo motivo, molti selezionatori nazionali hanno preferito e preferiscono programmare lì le partite degli Atlas Lions, grazie all’entusiasmo del pubblico di Casablanca e al suo incessante incoraggiamento. Il “Donatore” era temuto anche dai più grandi club africani durante le partite di Champions League e di Coppa CAF contro il Wydad e il Raja.

Il complesso sportivo Mohammed V è anche uno degli stadi che ospiteranno il più importante evento calcistico continentale, ovvero la Coppa d’Africa del 2025 (CAN).

Dopo aver subito in passato diversi lavori di ristrutturazione, di recente è stato oggetto di approfonditi lavori che hanno interessato tutte le sue pertinenze, per adeguarlo agli standard e ai requisiti della Confederazione Africana di Calcio (CAF) e portarlo così al livello di infrastruttura sportiva di fama mondiale per l’organizzazione di competizioni mondiali.

Pertanto, il complesso sportivo Mohammed V, nella sua nuova configurazione, coniuga sia l’ambizione di modernizzazione sia la volontà di conservare e salvaguardare il suo valore storico e patrimoniale.

L’aspetto architettonico scelto per questa modernizzazione mira a conferire all’edificio un nuovo aspetto, lasciando comunque intravedere il fascino di questo gioiello tanto caro agli abitanti di Casablanca, in particolare, e ai marocchini in generale.

Il progetto del complesso presenta caratteristiche tecniche ideali ed estetiche innegabili che favoriscono la conservazione della sua impronta architettonica ancorata all’identità della capitale economica.

Come i grandi edifici della città, il complesso sportivo Mohammed V riflette l’anima della città, rinomata per il suo straordinario patrimonio architettonico, e testimonia il suo ricco passato e il suo patrimonio culturale unico.

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Marocco: CNSS, falsi documenti diffusi dopo attacco hacker

Dai primi controlli effettuati dalla Cassa nazionale di previdenza sociale (CNSS) del Marocco su alcuni documenti trafugati e attribuiti a un attacco informatico e condivisi sulle piattaforme dei social media, é emerso che la loro natura é spesso falsa, inaccurata o troncata. Lo ha dichiarato la CNSS in una nota ripresa dall’agenzia marocchina “Map”.

Il Fondo ha indicato che il suo sistema informatico è stato oggetto di una serie di attacchi informatici volti ad aggirare le misure di sicurezza, rilevando che tali attacchi hanno causato una fuga di dati le cui origini e dettagli sono attualmente in fase di valutazione. Non appena è stata rilevata la fuga di dati, ha continuato la stessa fonte, è stato attivato il protocollo di sicurezza informatica con misure correttive che hanno permesso di contenere il percorso utilizzato e di rafforzare l’infrastruttura, aggiungendo che sono stati implementati mezzi per identificare con precisione i dati interessati.
Ricordando che la protezione dei dati personali e la riservatezza delle informazioni dei propri utenti costituiscono una priorità assoluta, la CNSS ha annunciato che è in corso un’indagine amministrativa interna, mentre le autorità giudiziarie competenti sono state informate dal Fondo. A tal fine, “invitiamo tutti i cittadini e i media a essere vigili e responsabili e a evitare qualsiasi atto di diffusione o condivisione di dati trapelati o falsificati, con il rischio di esporsi a conseguenze legali”, conclude il comunicato stampa.

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Marocco-Usa: Stati Uniti ribadiscono riconoscimento sovranità Rabat sul Sahara

Confermando la posizione comunicata dal presidente Donald Trump al Re Mohammed VI, gli Stati Uniti hanno ribadito il riconoscimento della sovranità del Marocco sul Sahara.

Nel corso di un incontro tenutosi martedì a Washington tra il ministro degli Affari esteri, della Cooperazione africana e dei marocchini all’estero, Nasser Bourita, e il segretario di Stato Marco Rubio, quest’ultimo “ha ribadito che gli Stati Uniti riconoscono la sovranità del Marocco sul Sahara”.

Nel corso del colloquio telefonico tra il Re Mohammed VI e il Presidente degli Stati Uniti d’America, avvenuto nel dicembre 2020, il Presidente Donald Trump ha informato il Sovrano della promulgazione di un decreto presidenziale, avente forza giuridica e politica innegabile e con effetto immediato, relativo alla decisione degli Stati Uniti d’America di riconoscere la piena sovranità del Regno del Marocco sull’intera regione del Sahara marocchino.

Inoltre, il capo della diplomazia americana ha ribadito che gli Stati Uniti “sostengono la proposta seria, credibile e realistica di autonomia come unica base per una soluzione giusta e duratura a questa controversia”, ha affermato la portavoce del Dipartimento di Stato Tammy Bruce.

Marco Rubio ha ribadito che gli Stati Uniti “continuano a credere che un’autentica autonomia sotto la sovranità marocchina sia l’unica soluzione praticabile”.

In questo contesto, ha affermato che “il presidente americano esorta le parti ad avviare senza indugio discussioni sulla base della proposta di autonomia marocchina, come unico quadro per negoziare una soluzione reciprocamente accettabile”.

Il Segretario di Stato “ha sottolineato che gli Stati Uniti agevoleranno i progressi verso questo obiettivo”, ha concluso la portavoce.

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Marocco: Francia ribadisce sostegno a sua sovranità sul Sahara

Il Ministro francese per l’Europa e gli Affari esteri, Jean-Noël Barrot ha ribadito la posizione della Francia, espressa al più alto livello dello Stato, a sostegno della sovranità del Marocco sul suo Sahara. “Qualche mese fa abbiamo espresso la nostra visione del presente e del futuro del Sahara che rientra nel quadro della sovranità marocchina come conseguenza diretta del piano di autonomia marocchino”, ha dichiarato il capo della diplomazia francese durante un’udienza, davanti alla Commissione Affari Esteri dell’Assemblea Nazionale.

“Oggi non ci sono altre soluzioni realistiche e credibili”, ha insistito. Ciò fa parte di “una soluzione politica duratura e reciprocamente accettabile al problema e sosteniamo gli sforzi delle Nazioni Unite verso questo dialogo”, ha aggiunto il Barrot, precisando che avrà modo di “discutterne tra qualche giorno con il mio omologo” marocchino Nasser Bourita a Parigi.

In un messaggio indirizzato al Re Mohammed VI nel luglio 2024, il Presidente francese, Emmanuel Macron aveva affermato che la Francia “considera che il presente e il futuro del Sahara Occidentale fanno parte della sovranità marocchina. Macron aveva assicurato al Re “l’inviolabilità della posizione francese su questa questione di sicurezza nazionale per il Regno” e che il suo paese “intende agire in conformità con questo posizione a livello nazionale e internazionale”.

Il Capo dello Stato francese ha ribadito con forza anche il sostegno della Francia alla sovranità del Regno sul suo Sahara durante una sessione congiunta delle due Camere del Parlamento marocchino il 29 ottobre, durante la sua visita di Stato nel Regno.

“E lo ribadisco qui davanti a voi. Per la Francia, il presente e il futuro di questo territorio fanno parte della sovranità marocchina. Il Marocco è il quadro entro cui questa questione deve essere risolta”, ha affermato Macron davanti a entrambe le Camere del Parlamento.