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Libia: principe Senussi pronto a tornare in patria

Invoca la Costituzione del 1951

In occasione del Giorno dell’Indipendenza libica, il principe ereditario Mohammed Senussi ha pronunciato il suo discorso annuale, che rappresenta un momento cruciale nella storia moderna della Libia. Rivolgendosi alla nazione, il principe ereditario ha sottolineato la necessità di un rinnovato senso di unità attraverso un’iniziativa senza precedenti, che segni l’uscita da decenni di divisione e conflitto.

All’inizio di quest’anno, in risposta a una richiesta del popolo libico e nel contesto di un prolungato stallo che impediva le ripetute iniziative di pace guidate dalle Nazioni Unite, il principe Mohammed Senussi ha avviato una serie di consultazioni a livello nazionale. Questi sforzi, senza precedenti nel panorama libico contemporaneo, mirano a promuovere un dialogo nazionale rappresentativo, un faro di speranza per la nazione devastata dalla guerra.

Le sessioni di dialogo hanno superato le divisioni interne, riunendo una vasta gamma di voci fondamentali per il tessuto sociale della Libia. In particolare, i partecipanti includono figure politiche nazionali, leader di comunità locali, autorità municipali, rappresentanti tribali, capi religiosi, gruppi di minoranza, sindacalisti, giovani attivisti , studenti e stimati accademici. Alcune di queste consultazioni sono state condivisi attraverso i social media e sui notiziari libici, diffondendo la rilevanza di una visione unitaria.

Mentre procede questa iniziativa, il principe Mohammed Senussi ha annunciato l’imminente seconda fase, destinata a svolgersi sul suolo libico. Questa fase consisterà in incontri convocati e a cui parteciperà Sua Altezza in varie città della Libia, con l’obiettivo di trovare il consenso su di un accordo per la transizione attraverso una concreta attuazione e con l’obiettivo di vedere tornare Senussi in Libia per la prima volta in oltre 3 decenni.

Al centro di queste discussioni c’è il clamoroso appello per ritornare alla Costituzione dell’Indipendenza del 1951, capace di esprimere l’identità nazionale e che incarna l’essenza delle aspirazioni collettive verso una monarchia costituzionale democratica. L’epoca d’oro del Paese, dal 1951 al 1969, testimonia la capacità della Libia di unificarsi, autogovernarsi e prosperare.

Il principe Mohammed Senussi ha invitato la comunità internazionale e le istituzioni, in particolare le potenze regionali e i paesi vicini, a unirsi a questo dialogo nazionale inclusivo. Ha sottolineato la necessità fondamentale di sostenere questa iniziativa, allontanandosi dagli interessi ristretti e radicati verso una visione unificata per il futuro della Libia.

L’appassionato appello del principe ereditario Mohammed Senussi segna un punto di svolta nel percorso della Libia, annunciando una nuova alba di unità, inclusività e identità nazionale condivisa.

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Marocco: attività reale 2023 per rafforzamento stato sociale

L’azione reale è stata proattiva e determinata a favore del rafforzamento dello Stato sociale del Regno

Il 2023 in Marocco si chiude con un bilancio dell’attività reale volta al lavoro per il rafforzamento dello Stato sociale. Questo per promuovere uno sviluppo equilibrato, inclusivo e sostenibile.

L’anno 2023 è stato caratterizzato dal lancio di numerosi progetti e programmi intesi a migliorare l’accesso dei cittadini ai servizi sanitari di base, rafforzare la loro capacità di accedere ad alloggi dignitosi e consolidare la coesione familiare, garantendo così una maggiore giustizia sociale ed equità.

Mohammed VI ha lanciato iniziative volti a democratizzare l’accesso all’assistenza sanitaria, nel quadro di una politica di prossimità, per migliorare la salute delle persone con bisogni specifici, degli anziani o dei sofferenti dalle malattie croniche e per garantire la sovranità sanitaria del Regno.

Queste iniziative sono state rafforzate dall’inaugurazione, il 28 aprile, del Centro Ospedaliero Universitario “Mohammed VI” di Tangeri, un centro medico di eccellenza che consentirà, grazie alla sua Facoltà di Medicina e Farmacia, di strutturare l’erogazione delle cure nella regione Tangeri-Tetouan-Al Hoceima, per attrarre nuove competenze mediche e offrire una formazione all’avanguardia alle nuove generazioni di professionisti.

A questo proposito si segnala anche l’inaugurazione, nello stesso mese di aprile, del Centro di Riabilitazione Psicosociale dell’Ospedale Universitario Ibn Rochd di Casablanca e di un Centro Medico Locale-Fondazione Mohammed V per la Solidarietà nella città nuova di Errahma nel Comune di Dar Bouaaza (Casablanca).

A questi progetti si aggiunge il programma per lo spiegamento di unità mediche mobili connesse, destinato a migliorare l’accesso ai servizi medici per i residenti rurali. Questo programma pilota fa parte del progetto Reale di riforma del sistema sanitario e di generalizzazione della protezione sociale e rappresenta un nuovo modello di intervento che unisce assistenza locale e telemedicina.

Nell’ambito del rafforzamento delle capacità dei cittadini marocchini di accedere ad alloggi dignitosi, è stato messo in atto un nuovo programma di assistenza abitativa per il periodo 2024-2028. L’obiettivo è rinnovare l’approccio volto a sostenere l’accesso alla proprietà e a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, attraverso l’assistenza finanziaria diretta all’acquirente. Ne hanno diritto i marocchini residenti in Marocco o all’estero, che non siano proprietari di immobili in Marocco e che non abbiano mai beneficiato dell’aiuto abitativo.

Questo nuovo programma, a livello sociale, faciliterà l’accesso agli alloggi per le classi sociali a basso reddito e la classe media, ridurrà il deficit abitativo e accelererà il completamento del programma “Città senza baraccopoli”.

A ciò si aggiunge il programma di assistenza sociale diretta che, grazie al suo impatto diretto sulle famiglie interessate, migliorerà il loro tenore di vita, combatterà la povertà e la precarietà e, in definitiva, migliorerà gli indicatori di sviluppo sociale e umano.

A questo proposito, il capo del governo del Marocco, Aziz Akhannouch, ha affermato che circa un milione di famiglie, ovvero l’equivalente di 3,5 milioni di marocchini, che raggiungono la soglia di ammissibilità richiesta dal Registro Sociale Unificato beneficeranno, a partire dal 28 dicembre, della prima tranche di assistenza sociale diretta.

Inoltre, essendo la famiglia l’unità fondamentale della società, Mohammed VI ha avviato grandi progetti e riforme a suo favore e assicurando che riunisse le condizioni favorevoli per rafforzarne la coesione.

È in questo quadro che la lettera indirizzata dal Sovrano al capo del governo per avviare la revisione del Codice della famiglia (Moudawana), si ispira ai valori nazionali che includono la famiglia e i legami familiari nella sfera del sacro.

Consapevole del rapporto tra sviluppo sociale e crescita economica, il re ha sempre avuto particolare interesse per la promozione del settore industriale, considerato leva essenziale e catalizzatore di uno sviluppo socio-economico inclusivo e sostenibile.

Negli ultimi due decenni, il Marocco ha potuto, grazie alla visione illuminata del Sovrano, compiere progressi significativi in ​​questo settore, contando su strategie ambiziose volte a fare dell’industria un importante fornitore di posti di lavoro, uno stimolatore di investimenti produttivi e un vettore di crescita e sviluppo.

Il Regno è oggi diventato una destinazione globale essenziale in settori di punta, come l’industria aeronautica per la quale il Regno costituisce una piattaforma attrattiva o il settore automobilistico, di cui il Marocco è diventato un leader continentale.

L’ultima manifestazione di questa “storia di successo” è la nascita del primo marchio automobilistico marocchino destinato al grande pubblico, il cui primo modello è stato presentato il 15 maggio.

Tuttavia, questi risultati non potrebbero essere raggiunti senza un capitale umano qualificato in grado di supportare l’attuazione delle diverse strategie di sviluppo settoriale. È in questo quadro che si inserisce la nuova tabella di marcia relativa allo sviluppo della formazione professionale, guidata dal programma Cité des Métiers et des Compétences (CMC).

Questo programma, che mobilita un investimento complessivo previsto di 4,4 miliardi di dirham, prevede la creazione di 12 CMC nelle diverse regioni del Regno, che costituiranno piattaforme di formazione professionale multisettoriali e accoglieranno, ogni anno, 34.000 tirocinanti.

L’anno 2023 è stato segnato anche dall’inaugurazione, nella città di Tamesna, della Città dei Mestieri e delle Mestieri della regione di Rabat-Salé-Kénitra.

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Marocco: 13 nuove infrastrutture di sicurezza realizzate nel 2023

Al fine di rafforzare le strutture di polizia di prossimità e garantire l’adeguamento dei servizi all’espansione di nuovi centri urbani, la Direzione Generale della Sicurezza Nazionale (DGSN) ha istituito 13 nuove strutture di sicurezza nel corso dell’anno 2023

Sono 13 nuove le infrastrutture di sicurezza realizzate nel 2023 in Marocco. Si tratta del 5° distretto della questura di Rabat, del distretto di polizia di Ryad, del 24° distretto della questura di Marrakech, nonché della creazione dell’unità mobile di polizia d’emergenza presso la questura di Kénitra. Ma anche di due brigate cinofile poliziotto nelle città di Kénitra e Larache e un gruppo mobile per il mantenimento dell’ordine nella città di Settat.

Secondo un comunicato stampa della DGSN nel suo rapporto annuale 2023, la creazione di queste 13 nuove strutture di sicurezza è intesa a rafforzare le strutture deputate alla polizia di prossimità e a garantire l’adeguamento dei servizi all’espansione urbana.

Questo rafforzamento riguarda anche la questura di Rabat, con la creazione del 5° distretto di polizia e del distretto di polizia di Ryad, nonché l’istituzione di 24 distretti all’interno della questura di Marrakech. Ciò porta a 454 il numero totale dei distretti di polizia a livello nazionale, che coprono tutte le aree urbane soggette ai servizi di sicurezza nazionale.

Allo stesso tempo, la DGSN ha continuato la generalizzazione delle unità di polizia di emergenza, operando sotto la supervisione delle sale di comando e coordinamento.

Quest’anno, l’inaugurazione dell’unità mobile di emergenza della polizia presso la questura di Kénitra, in funzione permanente, ha segnato un significativo passo avanti. Composta da squadre mobili di ciclisti e mezzi di soccorso, questa unità risponde in modo efficace alle richieste di aiuto dei cittadini, garantendo un intervento rapido. I suoi veicoli sono costantemente controllati e monitorati dai servizi competenti a livello centrale e regionale.

Nel corso di quest’anno le sale di comando e coordinamento hanno gestito complessivamente, tramite la linea telefonica 19, 19.722.041 chiamate di emergenza, con conseguenti 867.042 interventi sulla pubblica via. Allo stesso tempo, le unità mobili di emergenza della polizia hanno avviato 448.256 interventi.

Oltre alle chiamate di emergenza, i cittadini hanno chiesto informazioni. Sono state registrate anche chiamate di carattere negativo.

Nello stesso contesto, le brigate in divisa hanno effettuato 494 pattugliamenti sulle strade pubbliche, per un totale di 529.164 interventi sul terreno, che vanno dall’arresto di persone coinvolte in procedimenti penali alla stesura di denunce di reati contro il codice della strada e della circolazione, compresa la denuncia mantenimento dell’ordine pubblico.

Inoltre, la DGSN ha inaugurato spazi di accoglienza dei cittadini, in collaborazione con il Ministero responsabile della transizione digitale e della riforma amministrativa, nonché con il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP).

Questi spazi sono stati inizialmente allestiti presso il Centro di registrazione dei dati di identità del distretto di polizia provinciale di Témara, nella sezione stranieri del Servizio di intelligence generale della prefettura della questura di Casablanca e presso la sede del 5° arrondissement del distretto di Mehdia-Kénitra. questura, in attesa di una futura generalizzazione di tale esperienza su scala nazionale.

Questi spazi di accoglienza destinati ai cittadini marocchini e agli stranieri si distinguono per le loro strutture che conciliano un aspetto estetico dell’architettura interna e un ambiente di accoglienza e orientamento esemplare con la presenza di agenti di polizia, donne e uomini, ben qualificati per guidare gli utenti di questo servizio pubblico.

Dotati di un sistema informativo integrato attraverso computer collegati a sistemi specializzati e interconnessi con dispositivi di scansione quali scanner ottici e lettori digitali di impronte digitali, carte e dati di identità, questi centri si propongono l’obiettivo di promuovere i servizi di polizia riducendo notevolmente i tempi necessari per ricevere e elaborare le richieste degli utenti.

Inoltre, l’anno 2023 è stato caratterizzato dal rafforzamento delle unità territoriali con nuove squadre, grazie in particolare alla creazione di due brigate cinofile poliziotto nella prefettura di polizia di Kénitra e nel distretto provinciale di Larache, nonché di un gruppo mobile per il mantenimento dell’ordine nella città di Settat, oltre a tre servizi specializzati nell’accertamento di incidenti nei distretti di polizia di Benguerir e Tanger-Beni Makada e un altro presso la stazione di polizia di sicurezza regionale di Ait Melloul.

Prevede anche l’apertura di un nuovo centro di registrazione dei dati di identità nel distretto di Driouch.

CONTINUA LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA SEDE DGSN:

E sempre nell’ambito del miglioramento della governance della sicurezza e dell’ammodernamento del servizio pubblico di polizia, proseguono i lavori di costruzione della nuova sede della Direzione generale della Sicurezza nazionale su un’area di 20 ettari nel distretto di Ryad.

Si tratta di un complesso amministrativo integrato che riunisce tutti i dipartimenti centrali di sicurezza in un unico luogo. I lavori nei vari stabilimenti di base hanno raggiunto un tasso di completamento del 90%, secondo i piani di lavoro stabiliti per rispettare le scadenze inizialmente fissate.

L’anno 2023 è stato segnato anche dall’avvio dei progetti di costruzione di sette nuovi edifici di sicurezza, tra cui quello del Distretto di Sicurezza Regionale nella città di Fkih Ben Saleh, nonché le sedi dei distretti di polizia e dei servizi antinfortunistici del traffico e della sanità. presso la questura di Tangeri.

Inoltre, sono stati creati tre distretti di polizia a Casablanca, Khenifra e Mohammedia. A ciò si aggiunge un’operazione di riequipaggiamento e riabilitazione delle sedi di tre distretti di polizia della prefettura di Casablanca, di tre distretti della prefettura di Fez, della sede della stazione di polizia di Bouznika, della brigata mobile responsabile del mantenimento dell’ordine presso la polizia di Fez quartier generale e un distretto di polizia nella città di Benslimane.

L’anno in corso, inoltre, è stato caratterizzato dall’avvio del processo completo di implementazione della nuova identità visiva volta a distinguere la flotta dei mezzi di vigilanza dagli altri veicoli e automobili.

Pertanto, 549 veicoli d’intervento e corrieri sono stati dotati di questa nuova identità visiva. Allo stesso tempo, è proseguita l’ammodernamento del parco veicoli della sicurezza nazionale con l’acquisizione e la consegna di 2.132 nuovi veicoli a beneficio delle diverse direzioni regionali e centrali della sicurezza nazionale. Questi veicoli sono attrezzati per soddisfare le esigenze professionali di diverse unità e brigate di polizia a livello nazionale.

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Malawi: ribadito sostegno a integrità Marocco

Il Malawi ribadisce il suo sostegno all’Iniziativa per l’Autonomia del Sahara marocchino come unica soluzione

Il ministro degli Affari Esteri della repubblica del Malawi, Nancy Tembo, ha ribadito il sostegno del suo Paese all’integrità territoriale del Marocco. Lo ha fatto nel corso di una visita ufficiale compiuta a Rabat.

Questa posizione è stata espressa nel comunicato stampa congiunto diffuso in chiusura dell’incontro svoltosi tra il ministro degli Affari Esteri del Marocco, Nasser Bourita, e la sua controparte malawiana.

Lilongwe, si specifica in questo comunicato stampa, sostiene l’integrità territoriale del Marocco e gli sforzi delle Nazioni Unite come quadro esclusivo per raggiungere una soluzione realistica, pratica, politica
e duratura alla disputa sul Sahara.

Il Malawi riafferma inoltre il suo continuo sostegno all’iniziativa di autonomia regionale, presentata dal Marocco, come l’unica credibile
e realistica per una soluzione di questa controversia.

In visita ufficiale in Marocco dal 17 al 21 dicembre per l’inaugurazione dell’ambasciata del suo paese a Rabat e la messa in funzione del suo consolato generale a Laâyoune, il capo della diplomazia malawiana ha annunciato che porterà a termine una visita alle province del sud.

Un’occasione per vedere la crescita economica e sociali, nonché le dinamiche politiche e democratiche vissute da questo regione. Questa visita sarà anche l’occasione per esplorare i progressi compiuti nel
attuazione del Nuovo Modello di Sviluppo per le province del Sud, lanciato nel 2015 dal Re Mohammed VI.

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Marocco: Usa conferma posizione su Sahara

Con il sostegno al piano di autonomia del Marocco come serio, credibile e realistico

Gli Stati Uniti hanno confermato la posizione assunta dalla precedente amministrazione di Donald Trump sulla questione del Sahara marocchina. Il Dipartimento di Stato Usa ha spiegato in una nota che la questione è “chiara e costante” e resta “invariato” il sostegno di Washington che considera il piano di autonomia del Marocco “serio, credibile e realistico”.

In un comunicato diffuso alla vigilia della visita in Marocco (17 e 18 dicembre) del vice segretario aggiunto degli Stati Uniti per il Nord Africa, Joshua Harris, il dipartimento di Stato ha precisato che, durante i suoi colloqui a Rabat, il funzionario statunitense “ribaderà che non vi è alcun cambiamento nella posizione chiara e coerente degli Stati Uniti”.

Questa nuova conferma della posizione di Washington costituisce una smentita nei confronti delle affermazioni di alcuni media algerini che secondo i quali, in seguito alla recente visita a Algeri, il diplomatico americano avrebbe modificato la posizione degli Stati Uniti sulla questione del Sahara.

“Gli Stati Uniti sostengono pienamente l’inviato personale delle Nazioni Unite Staffan de Mistura per la facilitazione del processo negoziale finalizzato al raggiungimento di un accordo giusto, duraturo e
reciprocamente accettabile” sulla disputa regionale attorno al Sahara marocchino, aggiunge il comunicato.

Pur ricordando che gli Stati Uniti “credono che debba esistere una soluzione politica negoziata accertati senza ulteriori indugi”, la stessa fonte precisa che “l’esito delle trattative svolte sotto gli auspici delle Nazioni Unite sono concordate di comune accordo dalle parti. Questo riflette il loro impegno verso gli sforzi delle Nazioni Unite in uno spirito di realismo e di compromesso il che costituirebbe la soluzione finale a questa questione”.

“In questo senso, gli Stati Uniti continuano a considerare la proposta di autonomia del Marocco come seria, credibili e realistica”, riafferma la diplomazia americana.

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Marocco: Spagna conferma posizione su Sahara

Riguardo all’iniziativa di autonomia come “la base più seria, realistica e credibile per la risoluzione della controversia”

Il ministro degli Affari Esteri, dell’Unione Europea e della Cooperazione del Regno di Spagna, José Manuel Albares, ha ribadito, a Rabat, la posizione del suo Paese riguardo alla questione del Sahara marocchino.

“La posizione della Spagna riguardo alla questione del Sahara non è cambiata. È quella già espressa nella Dichiarazione congiunta, adottata il 7 aprile 2022, e nella Dichiarazione che sancisce la 12a sessione
dell’incontro ad alto livello Marocco-Spagna (RHN) nel febbraio 2023″.

Lo ha indicato il capo della La diplomazia spagnola durante la conferenza stampa congiunta tenutasi dopo il colloquio con il ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini residenti all’estero, Nasser Bourita.

Va ricordato che la Dichiarazione Congiunta è stata adottata il 7 aprile 2022 durante l’incontro tra il re Mohammed VI e il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez.

“La Spagna considera l’iniziativa di autonomia del Marocco, presentata nel 2007, come la più importante serio, realistico e credibile per la risoluzione di questa controversia”.

Madrid riconosce l’importanza della questione del Sahara per il Marocco, nonché la sua gravità autorità credibili del Marocco nel quadro delle Nazioni Unite per trovare una soluzione reciprocamente accettabile.

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Emirati-Marocco: Mohammed VI in visita ad Abu Dhabi

L’ultima volta che Mohammed VI ha visitato gli Emirati è stato nel novembre 2017

Il re del Marocco Mohammed VI si trova in visita gli Emirati Arabi Uniti. Il viaggio ufficiale è il primo dall’elezione da parte del Consiglio Federale Supremo dello Stato, il 14 maggio 2022, dello sceicco Mohammed Bin Zayed al-Nahyan, come presidente emiratino.

Il re del Marocco è arrivato lunedì 4 dicembre ad Abu Dhabi per la sua prima visita nel paese del Medio Oriente in sei anni. Lo ha annunciato il Ministero della Casa Reale del Marocco in un dispaccio pubblicato dall’agenzia di stampa statale “MAP”.

La visita del monarca marocchino coincide con l’organizzazione da parte degli Emirati della 28a Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28) e con la guerra israeliana in corso a Gaza.

La settimana scorsa, il re Mohammed VI ha indirizzato una lettera all’assemblea chiedendo un “cambio di paradigma” nei negoziati globali sul clima e esortando i leader mondiali ad abbandonare le “mezze misure” e ad abbracciare un coraggioso patto di azione.

L’ultima volta che Mohammed VI ha visitato gli Emirati è stato nel novembre 2017. La regione del Golfo era nel mezzo di una crisi geopolitica: il blocco imposto al Qatar dai suoi vicini, compreso Abu Dhabi.

Un’accoglienza particolare è stata riservata a Mohammed VI al suo arrivo da parte del presidente emiratino presso il Palazzo Presidenziale “Qasr Al Watan” di Abu Dhabi. Dall’ingresso del Palazzo e fino al portale “Zayed”, il corteo reale era scortato da uno squadrone di cavalieri, una tradizione riservata all’accoglienza di ospiti illustri provenienti dagli Emirati Arabi Uniti. In questa occasione la pattuglia acrobatica nazionale “Al Fursan” ha sorvolato il Palazzo, disegnando il cielo di nastri di fumo nei colori rosso e verde della bandiera marocchina, mentre una salva di 21 colpi di cannone è stata sparata in segno di benvenuto.

Il re è stato accolto dallo sceicco Mohammed Ben Zayed Al-Nahyan.
Dopo aver posato per una foto ricordo è stato accolto dallo Sceicco Mansour Ben Zayed Al-Nahyan, Vice-Presidente dello Stato degli Emirati Arabi Uniti, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Capo di Gabinetto Presidenziale,da Sheikh Khaleed Ben Mohammed Ben Zayed Al-Nahyan, principe ereditario di Abu Dhabi, da Sheikh Hazaa Ben Zayed Al-Nahyan, e da altri membri del governo emiratino.

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Cop28: Mohammed VI sostiene patto su sfida climatica

La principessa Lalla Hasnaa ha rappresentato il re Mohammed VI ai lavori del Global Climate Action Summit a Dubai

Il re del Marocco, Mohammed VI, si è espresso a favore di un Patto d’azione per affrontare la sfida climatica. Lo ha fatto tramite il suo discorso pronunciato in occasione della Cop28 di Dubai, dove è stato rappresentato dalla sorella, la principessa Lalla Hasnaa.

Il monarca ha sottolineato che è attraverso questo Patto che “l’umanità può dimostrare attraverso le azioni che le più ambiziose non sono necessariamente le meno accessibili.

“Per quanto necessario, il negoziato sul clima non è – e non può diventare – fine a se stesso. C’è un tempo per negoziare e c’è un tempo per agire. Quel momento è arrivato!”, ha affermato il Sovrano nel suo discorso alla il Global Summit on Climate Action, organizzato nell’ambito della 28a Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28) che si tiene a Dubai.

Rilevando che “si tratta di un Patto d’Azione che propongo di lanciare, qui e ora”, il re ha osservato che, proprio mentre il cambiamento climatico aumenta inesorabilmente, le COP devono allontanarsi dalla logica del “piccolo non”, che ha caratterizzato loro per troppo tempo.

A questo proposito, Mohammed VI ha spiegato che tra l’azione climatica a “piccoli passi” e le imminenti sfide climatiche che vengono imposte in modo significativo, si sta creando un divario che deve essere colmato senza indugio. In quest’ottica ha affermato che tra le voci di chi si rassegna ai “piccoli passi” e di chi giura sulle “grandi rotture”, c’è un percorso fatto di pragmatismo certamente, ma anche di volontarismo, ambizione e visione. .

“È questa la strada che dobbiamo fare nostra, se il nostro obiettivo è sempre quello di rispettare gli impegni assunti alla COP 21 di Parigi nel 2015, e alla COP 22 di Marrakech nel 2016”, ha insistito il capo di Stato del Marocco.

Pur ammettendo che le conclusioni della Prima Valutazione Globale dell’attuazione dell’Accordo di Parigi attestano una dinamica universale attorno alla questione climatica, Mohammed VI ha affermato che “gli sforzi di adattamento osservati rimangono frammentati, progressivi e distribuiti in modo molto diseguale tra le regioni, e in particolare tra quelle più vulnerabili agli effetti devastanti del cambiamento climatico.

Le misure audaci non si organizzano in mezze misure, tanto meno secondo una visione isolata “che non fa altro che esacerbare i rischi, amplificare i danni e aumentare le perdite materiali, naturali e umane”, ha proseguito il re, rilevando a questo proposito che la gestione globale della crisi climatica non può che spostarsi verso un approccio più adeguato ai vincoli nazionali, centrato su una crescita qualitativa sostenibile e soprattutto su una visione a vocazione umanista.

“In Marocco, l’ascesa dell’energia rinnovabile e sostenibile, lo sviluppo di settori competitivi dell’idrogeno verde, la nostra crescente connettività con i mercati globali e l’organizzazione di una Coppa del mondo di calcio tra due continenti sono tutti prova della visione di integrazione regionale che portiamo avanti”, ha aggiunto.

Sottolineando che è proprio questo approccio orientato all’azione quello sostenuto dal Marocco, il re ha spiegato che l’ambizione del Regno è “strutturata in piani d’azione dettagliati e verificabili, sia per l’adattamento che per la mitigazione e la decarbonizzazione.

Gli obiettivi del Regno in questo ambito sono “il risultato di programmi e progetti realizzati a livello nazionale, innanzitutto per noi e da noi”, ha chiarito il Sovrano, affermando di attribuire “personalmente il massimo valore alla loro attuazione e al loro seguito”. su”.

Ha ricordato che in un sistema globale ancora iniquo, l’Africa ha ricevuto 30 miliardi di dollari dai flussi annuali di finanziamenti per il clima nel 2020, ovvero meno del 12% del suo fabbisogno, mentre questo continente ha tutte le carte in regola per diventare la soluzione climatica globale, la soluzione alle grandi sfide del 21° secolo.

Il monarca di Rabat, in questo contesto, ha sottolineato che le riunioni annuali del FMI-Banca Mondiale a Marrakech hanno concluso che esiste un urgente bisogno di riformare il multilateralismo e il finanziamento dello sviluppo. Due leve che l’umanità ha creato per rispondere alle sfide del 20° secolo.

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Marocco: a Marrakech la riunione dell’Interpol

Marrakech ospiterà la 93esima sessione dell’assemblea generale

Il Marocco è stato scelto per ospitare la 93a sessione dell’Assemblea generale dell’Organizzazione internazionale della polizia criminale, Interpol.

La decisione è stata presa oggi a Vienna. Marrakech è stata individuata per ospitare l’Assemblea generale dell’Organizzazione internazionale della polizia criminale nel 2025.

Il massimo organo di governo dell’Interpol, l’Assemblea Generale è composta da delegati nominati dai governi dei suoi paesi membri.

Si riunisce una volta all’anno e prende tutte le decisioni importanti relative alla politica generale, alle risorse necessarie per la cooperazione internazionale, ai metodi di lavoro, alle finanze e ai programmi di attività. Queste decisioni vengono prese sotto forma di risoluzioni.

Il Marocco è considerato un dei paesi in prima linea nella lotta al terrorismo e alle bande criminali che operano in Africa e gode di ottime relazioni di cooperazione con le polizie dei paesi europei e degli Stati Uniti.

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Sahara: 5 nuove adesioni all’appello di Tangeri

Durante un incontro di follow-up dell’“Appello di Tangeri”, organizzato a margine del Forum MEDays, cinque ex ministri degli Esteri africani hanno firmato questo documento scritto il 4 novembre 2022

Aumentano le adesioni di uomini della diplomazia africana al cosiddetto “Appello di Tangeri. Il documento redatto il 4 novembre del 2022 per chiedere l’espulsione del Fronte Polisario dall’Unione Africana (UA) acquisisce maggiore sostegno.

I nuovi firmatari sono David J. Francis, di Urbino Botelho, Ezechiel Nibigira, Albert Mabri Toikeusse e Cheikh Tidiane Gadio, rispettivamente ex capo della diplomazia di Sierra Leone, Sao Tomé e Principé, Burundi, Costa Azzurra d’Avorio e Senegal. Sono anche promotori di tavole rotonde regionali sul tema dell’espulsione della di questa formazione dall’Unione Africana.

Sale così a 23 il numero dei firmatari dell’“Appello Tangeri” dal suo lancio avvenuto circa un anno fa.

In questa occasione, i firmatari dell'”Appello di Tangeri” hanno accolto con favore l’impatto continentale e la dinamica generata da questa iniziativa. Hanno anche espresso il desiderio di rafforzare ulteriormente questa iniziativa, ribadendo il loro impegno a continuare a lavorare per “l’urgente esclusione” del Polisario e della sua un’entità non statale, dalle fila dell’Unione Africana.

Anche il crescente impegno in Africa a favore del carattere marocchino del Sahara è stato accolto positivamente dai firmatari. Tutti hanno sottolineato che il moltiplicarsi dell’apertura dei consolati generali dei paesi africcani a Dakhla e Laâyoune testimonia la vitalità del dialogo panafricano e la volontà comune di superare le divisioni.

I firmatari hanno inoltre accolto con favore il contenuto della risoluzione 2703 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Al suo interno si riconosce che il conflitto del Sahara può essere risolto solo attraverso una soluzione giusta, duratura e reciprocamente accettabile. Promuovendo il pragmatismo, il realismo e lo spirito di compromesso che caratterizza il piano di autonomia del Marocco.

Allo stesso modo, hanno riaffermato il loro pieno sostegno al Piano di Rabat come unica soluzione per la disputa regionale attorno al Sahara. Pur accogliendo con favore il sostegno internazionale che continua a raccogliere, hanno invitato la comunità africana e internazionale ad aderire pienamente al Piano di Autonomia per porre fine a questo conflitto che dura da troppo tempo.

I firmatari dell’“Appello di Tangeri” hanno inoltre ribadito il loro impegno per il raggiungimento dell’obiettivo dell’espulsione del Polisario dall’Unione Africana. Per loro presupposto essenziale per il ritorno all’imparzialità e alla credibilità del Pan -Organizzazione africana sulla questione del Sahara marocchino.